Chiodi: «Mi ricandiderò alla Regione»

TERAMO – Il governatore dell’Abruzzo, Gianni Chiodi, non si candiderà alle elezioni politiche, ma è pronto a ripresentarsi come presidente della Regione; tuttavia valuterà «come si comporterà il Pdl e quali scelte politiche
farà. Sono un liberale – ha detto -, per ora faccio il mio dovere nel partito. Non ho legami nè con Berlusconi nè con altro. Non devo niente a nessuno. Non mi candido nè alla Camera nè al Senato. Continuerò, se i cittadini vorranno, a svolgere il mio ruolo di presidente di Regione – ha detto oggi all’Aquila nella conferenza stampa di
fine anno -. Voglio lavorare per gli abruzzesi per ottenere altri risultati, dei quali peraltro si sono accorti in Italia.
Il mio obiettivo è creare le condizioni perchè in Abruzzo si possa affrontare la crisi meglio che in altre regioni. Dobbiamo riflettere tutti sul fatto che, per lungo tempo, la Regione ha speso oltre le possibilità, finendo per porre una gravosa ipoteca sulle generazioni future, mentre quello che abbiamo costruito insieme in questi quattro anni, invertendo la rotta, penso sarà decisivo per il futuro dei nostri figli. Sono convinto che gli sforzi sostenuti non saranno stati inutili».

Il messaggio di auguri del Governatore. Ecco il messaggio di augurio per un Buon 2013 che il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha rivolto a tutti gli abruzzesi: "Questo è il quarto anno trascorso insieme. Il 2012 è stato un anno particolarmente importante. Lo sforzo compiuto nel risanamento del bilancio, culminato nell’ultimo risultato della riduzione delle tasse ci riempie di orgoglio e ci spinge a continuare questo percorso virtuoso con maggiore slancio e determinazione. Siamo gli unici in Italia ad averlo fatto. Ciò ha reso l’Abruzzo una regione pilota, un modello di riferimento apprezzato a livello nazionale. In quasi quattro anni abbiamo centrato l’obiettivo storico di portare i conti in equilibrio, riducendo il debito pubblico del 25 per cento (circa un miliardo di euro) riducendo di un terzo la spesa pubblica econducendo una vera e propria crociata contro gli sprechi e i privilegi della politica che, siatene certi, continuerà nei prossimi mesi. Non abbiamo contratto un solo euro di nuovo debito, nè sottoscritto nuovi mutui che avrebbero impegnato le future generazioni ma abbiamo ridotto di un terzo i costi di funzionamento della macchina amministrativa, eliminato enti superflui, ridotto dirigenti, abbattuto le spese di rappresentanza, tagliato consulenze e spese inutili. Siamo stati la prima Regione ad eliminare il vitalizio e a ridurre i compensi dei consiglieri regionali. Tutte le misure che abbiamo adottato sono state la doverosa risposta agli errori del passato. Abbiamo mantenuto, quindi, l’impegno preso al momento del nostro insediamento di riportare i conti dell’Abruzzo in ordine, dare sostegno alle famiglie, alle imprese e al territorio. Questo percorso virtuoso ci ha permesso di alleggerire il carico fiscale per i cittadini e per le imprese, in controtendenza rispetto a quanto avviene a livello statale. Oggi la Regione Abruzzo può vantare la riduzione delle addizionali regionali Irpef ed Irap del 30 per cento a conferma del grande lavoro politico e amministrativo propedeutico posto in essere in questi anni di governo. Nel frattempo, stiamo finanziando importanti interventi in campo sanitario. In tutti gli ospedali sono in corso interventi con importanti azioni di ristrutturazione e investimenti in tecnologie avanzate laddove si era fermi anche da 25 anni. Ma abbiamo ancora un grande lavoro da fare per ridurre le liste d’attesa e tanti servizi ancora non a livello degli standard rappresentati dall’eccellenza nazionale. Sono certo che anche questi obiettivi saranno presto raggiunti. Abbiamo risorse, ottime professionalità ed una fortissima volontà nel proseguire il cammino intrapreso. Dobbiamo riflettere tutti sul fatto che, per lungo tempo, la regione, in tutte le sue espressioni, ha speso oltre le proprie possibilità, finendo per porre una gravosa ipoteca sulle spalle delle generazioni future mentre quello che abbiamo costruito, insieme, tenacemente, invertendo la rotta, in questi quattro anni, penso sarà decisivo per il futuro dei nostri figli. Sono convinto che gli sforzi sostenuti non saranno stati inutili. Questo dipende anche da altri molteplicifattori. Primo fra tutti da adeguate scelte politiche e imprenditoriali, dallo spirito di sacrificio, dai modi di agire con laboriosità e dinamismo e dal porsi con spirito costruttivo, nel confronto, davanti al cambiamento. Su questo punteremo nei prossimi anni. Siamo l’unica regione italiana a poter disporre dei fondi FAS, oltre 600 milioni di euro, per lo sviluppo e non corriamo rischi di disimpegno per i fondi europei assegnati all’Abruzzo. Dobbiamo andare avanti con fiducia ed energia muovendo dall’esigenza impellente di un elevamento della produttività e delle politiche del lavoro. E allora apriamoci al nuovo anno: trasformiamolo in una grande occasione, un ulteriore banco di prova. Continueremo a lavorare per consegnare agli abruzzesi una Regione più forte e coesa consapevoli che l’innovazione del nostro sistema è fondamentale per la ripresa economica ed è quindi grande la responsabilità delle parti sociali. In questo momento, molti miei corregionali non hanno un posto di lavoro o rischiano di perderlo. Una crisi internazionale devastante ne è la causa. Ma faremmo un errore a pensare che si tratti di una crisi finanziaria: la nostra è una crisi industriale e di sistema. Le imprese italiane perdono, ogni giorno che passa, quote di mercato. Il nostro è quindi un deficit di competitività e di produttività. La strada per ridare speranze di lavoro è quella di affrontare con decisione i nodi strutturali che danneggiano la competitività del sistema: costi del lavoro, mercato del lavoro, costi dell’energia, costo fiscale e forti investimenti nella ricerca, nell’innovazione e nel sistema educativo. Oggi l’economia è globalizzata e difficilmente può essere governata a livello locale. Ma se il Paese non si renderà conto che la redistribuzione della ricchezza può avvenire solo dopo averla prodotta, sarà ben difficile che il mutamento sarà nel senso auspicato. Alla Giunta e all’intero Consiglio regionale va il mio apprezzamento per il prezioso lavoro svolto. Desidero ringraziare anche tutti i dipendenti regionali e coloro che a più livelli hanno consentito il buon funzionamento della macchina amministrativa. Un segno di riconoscimento particolare sento di doverlo a tutto il personale del sistema sanitario. L’auspicio è che si possa guardare oltre per proseguire con coraggio il cammino, superando le contrapposizioni e guardando al bene comune, allo sviluppo e alla ricostruzione della città dell’Aquila e del suo circondario con fiducia. Il 2009 è stato l’anno del devastante terremoto che ha colpito l’economia, la socialità, l’imprenditorialità, gli investimenti e lo sviluppo della nostra regione. Oggi il terremoto obbliga tutti i rappresentanti delle istituzioni e coloro che, a vario titolo, ricoprono ruoli di responsabilità di governo ad esercitare con il massimo impegno e con alto senso dello Stato le proprie funzioni pubbliche. E’ una partita difficile la nostra, ma gli abruzzesi hanno diritto ad avere una classe dirigente, non solo politica, che la giochi fino in fondo: per la crescita, lo sviluppo e il progresso della nostra regione. A voi, a tutti voi, Auguri di Cuore! Buon Anno Nuovo. Gianni Chiodi".